LA SFIDA DEL NOI: UN BAGAGLIO DI CORRESPONSABILITA’!

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La mattina di giovedì 7 settembre noi ragazzi del Servizio Civile dell’Associazione Pozzo di Giacobbe, insieme ai colleghi delle cooperative Integra e Gemma, siamo andati alla Casa della Solidarietà di Quarrata.

Alcuni dei fondatori ci hanno raccontato la storia di questo luogo: 

nel 1991 prende vita “La Casa della Solidarietà”, che nasce dall’associazione di solidarietà internazionale chiamata Rete Radié Resch, fondata nel 1964. 

Quest’ultima prende il nome da una bambina palestinese che morì mentre la sua famiglia attendeva l’assegnazione di una casa.

L’associazione da cui prendono parte, ha per scopo quello di promuovere un modello di vita ispirato alla solidarietà fraterna a livello mondiale, ponendo particolare attenzione alla Palestina e al Sud America. Mentre la “Casa della Solidarietà” concentra la sua attività a livello nazionale e alle zone limitrofe di Quarrata. I volontari che vivono in questa struttura hanno scelto di fare un’esperienza di vita comunitaria, mettendo al centro i valori dell’accoglienza e della convivenza, impegnandosi ad organizzare momenti comunitari aperti alla cittadinanza, quali seminari, dibattiti e testimonianze del terzo mondo.

Questa “trasferta” aveva in sé un obiettivo: conoscere ed approfondire l’iniziativa annuale che organizzano sul territorio dal 1994: la Marcia della Giustizia. Una manifestazione che vuole mettere al centro i diritti agiti e negati.

Quest’anno la marcia è stata il 9 settembre 2017 e la tematica scelta era: “Tra memoria e cultura la sfida del “noi”.

 

 

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Tra i partecipanti erano presenti anche personaggi di rilievo come: Don Luigi Ciotti, Don Massimo Biancalani, Antonietta Potente, Giulietto Chiesa e Mohamed Ba, oltre ai tanti cittadini ed istituzioni locali.

A riguardo, noi ragazzi del Servizio Civile abbiamo ideato un cartellone da portare durante la marcia con scritto CORRESPONSABILITÀ, il cui significato è responsabilità divisa con altri (noi per primi!). La scelta di questa parola è stata influenzata dal senso dell’incontro con i volontari che ci hanno trasmesso questo messaggio di condivisione e impegno sia collettivo che individuale.

Con questo spirito e questi propositi abbiamo marciato nel nome dei diritti negati e per il richiamo al dovere dell’impegno di quel “NOI”che spesso viene sopraffatto dall”IO”.

La sfida del “NOI” impone un impegno di conoscenza, accoglienza, ascolto e confronto, in modo da favorire la crescita personale e sociale.

È stata un esperienza particolarmente interessante e formativa che ha lasciato il segno in ognuno di noi perchè non conoscevamo questa realtà così vicina, ma che ci ha permesso di dare uno sguardo al resto del mondo.

 

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