UNA NUOVA RESISTENZA

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LA STORIA

Il 25 aprile in Italia è la Festa della Liberazione, si ricorda cioè l’anniversario della liberazione dal nazifascismo. Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), dopo il 1943, l’Italia si ritrovò divisa in due: al nord Benito Mussolini e i Fascisti avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, vicina ai tedeschi e al Nazismo di Hitler, mentre al sud si formò in opposizione il governo Badoglio, in collaborazione con gli Alleati americani e inglesi.
Per combattere il dominio nazifascista si era organizzata la Resistenza, formata dai Partigiani. Questi erano uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse idee politiche e religiose, ma che avevano in comune la volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la democrazia e il rispetto della libertà individuale e l’uguaglianza.
Il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell’Italia dall’oppressione fascista.
Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana.

25 APRILE 2012

Cos’è? Solo una ricorrenza? No. Crediamo che anche oggi si abbia il dovere-diritto di resistere e:

Resistere all’illegalità istituzionale, alle mafie, allo sfruttamento del lavoro minorile che toglie diritto allo studio ai bambini e alle bambine.
Resistere per affermare i diritti, per affermare la pace.
Resistere nei quartieri popolari.
Resistere per affermare che non esiste una scuola di serie B che queste, devono essere accoglienti e sicure e che confermino il diritto all’istruzione alla formazione.
Resistere, tutti e tutte per le donne ancora “offese” nel corpo e nella dignità.
Resistere al degrado urbanistico e alla speculazione dei più forti chiedendo con più determinazione il diritto alla partecipazione democratica.
Resistere alla disoccupazione, alla modifica dell’articolo 18, per la difesa del lavoro. Resistere contro l’illegalità istituzionale che opprime i deboli favorendo i più forti.
Ma più di tutto resistere per una democrazia sempre più giusta e condivisa che renda cittadine e cittadini protagonisti sia nella vita privata che in quella pubblica.

Da dove ci viene questa voglia di resistenza?
Ci viene dall’osservare, sentire la nostra città insultata e saccheggiata. La voglia di resistenza ci viene dal nostro fare e dal nostro agire. Il fare e l’agire ci ha fatto vedere le genti scendere in piazza per chiedere lavoro, giustizia sociale e i diritti sanciti dalla Costituzione. Ecco perché lanciamo un appello affinché si ricordi il 25 aprile 2012 come il giorno della resistenza per fare tutti i giorni resistenza.
Ecco perché crediamo che tutti gli uomini e le donne che sono cittadini e cittadine, tutti coloro che sono società civile, società reale, e che hanno nella propria mente e nel cuore la nostra terra e tutte le terre del mondo, hanno il diritto-dovere di “urlare” una nuova resistenza!

(da Associazione Giovani Assolutamente per Agire)

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